Quando ho cominciato a lavorare, il 99% dei pazienti che si rivolgevano a me o agli studi per cui presto consulenza, venivano semplicemente per perdere qualche chilo di troppo per la prova costume oppure perché brontolati dal proprio medico per il sovrappeso.
Negli ultimi anni invece l’utenza è molto cambiata: la società in cui viviamo, la crisi economica, i ritmi frenetici a cui siamo sottoposti quotidianamente ci causano una fonte continua di stress che si riversa sul nostro fisico, spesso e volentieri tramite dei disturbi psicosomatici quali gastrite e colite (bruciore di stomaco o sensazione di pesantezza al suo interno ed infiammazione del colon con sintomi quali: gonfiore, flatulenza, stipsi, diarrea).
Naturalmente il ruolo del dietista non è quello di risolvere i problemi che affliggono il paziente o di fare lo psicologo, ma uno stile alimentare altamente personalizzato in questi casi può sia ridurre l’infiammazione che affligge l’apparato digerente, sia consigliare delle abitudini alimentari che possano insegnare come autogestirsi nei periodi di maggiore disturbo (riducendo dove possibile le cure farmacologiche da banco, sempre più utilizzate… ma con quanti effetti collaterali!).