Il diabete è da sempre una delle mie battaglie contro i mulini a vento. A mio parere troppo spesso si
ricorre ad un facile utilizzo di farmaci (come ad esempio la metformina) sulle prime glicemie
alterate, senza valutare il quadro alimentare e ricorrendo al classico consiglio della nonna “signore,
riduca i dolci”.
Non correggere uno stile alimentare scorretto inserendo solamente la terapia farmacologica alla
lunga può portare al peggioramento del quadro clinico del paziente, costringendo il medico all’invio
del diretto interessato ad una cura a base di farmaci molto difficili da gestire, come ad esempio
l’insulina (che comunque costringerà il/la paziente ad un regime alimentare molto rigido per non
incorrere in iper ed ipoglicemie).
Lo sapevi che il diabete scompensato triplica le probabilità di ictus ed infarto?
Se l’alimentazione viene corretta sui primi valori alterati di glicemia, le chance di incorrere in una
diagnosi di diabete alimentare si riducono o perlomeno si ritarda il percorso verso la patologia
conclamata. Nel peggiore dei casi si ha una buona gestione delle glicemie con le terapie prescritte
dal medico.